Fidarsi è bene. Punto
Chi fa questo lavoro lo sa bene: la diffidenza nei confronti di chi opera nel web, per fortuna, lentamente sta svanendo, o meglio, diciamo che aumentando la necessità di essere visibili in internet, diminuisce per forza di cose anche quel timore ad affidarsi a professionisti del settore.
Un settore nuovo, conosciuto da pochi in fondo, crea sempre questo genere di scompiglio etico e infatti, purtroppo c’è ancora chi non ne è convinto e non accetta quei buoni consigli che poi si traducono in consulenze aziendali.
Non ci credono e fanno male.
Un caso su tutti che mi è capitato è quello di un’azienda, attiva sul mercato da 30 anni che ricopre una nicchia specifica con il suo bel seguito di clienti, che decide di ampliare gli orizzonti commerciali e di utilizzare internet per aumentare la diffusione del proprio brand e dei propri prodotti. Perfetto! Ecco quindi arriviamo pronti, con entusiastiche proposte: il sito, l’e-commerce, i social, la promozione e… Ma la diffidenza è troppa e….
e, se avete un’azienda, qui cominciano gli errori da evitare :
1. Non voler inserire tutti i propri prodotti nell’e-commerce.
Se, dopo aver analizzato ampiamente il mercato e la richiesta presente in esso, ancora ci si rifiuta di vendere i propri prodotti online o c’è ancora qualche forma di paura per cui alcuni li vendete altri no, state commettendo un errore perché vi tagliate fuori le giuste opportunità che il mercato vi sta dando, infatti così facendo la vostra offerta aziendale è al minimo e l’utente si stancherà di una scelta così ristretta, magari migrando verso altri lidi.
2. Temere il pagamento con paypal perché non è adatto alla propria clientela.
Errore comune: quante volte l’abbiamo sentito “i miei clienti non usano la carte di credito!” Contro queste motivazioni bisogna far cercare di capire che i MIEI-CLIENTI sono anche clienti di altri. E che, forse, dalle altre parti usano, eccome, la carta di credito. E che il brand paypal è universalmente riconosciuto. Quindi, fidatevi.
3. Inserire nel blog contenuti che appartengono ad altri e quindi non trasmettere la propria visione aziendale.
Cedere link e banner come se fossero caramelle sulla scrivania, usare contenuti degli altri regalando, quindi, credibilità ai competitor, non dare una propria opinione a livello professionale su qualche notizia importante, non depone a favore della vostra azienda. I contenuti sono importanti per creare una linea continua di pensiero in cui l’azienda racconta la propria esperienza e tratta di argomenti intorno ai propri interessi.
4. Pensare che la promozione su internet sia superficiale o, peggio, che sia una furbata di chi te la propone.
Ma ancora? La promozione su internet, sui social o su Google, funziona, aumenta la diffusione del prodotto, divulga in modo capillare il brand aziendale. Il riscontro? Sì ce l’ha, in base al tetto di disponibilità ovviamente. Internet non è magia
5. Separare la promozione su internet da quella tradizionale e quindi mantenere le due realtà distinte come se appartenessero a mondi diversi.
Questo comporta il non avere sotto controllo l’analisi globale delle operazioni e azioni che contribuiscono al buon funzionamento di un’azienda.
6. Finale! Fidatevi.
Informatevi e fidatevi dei mezzi che avete a disposizione per far crescere la vostra azienda e ormai. lo sapete. ce ne sono tanti. Se avete paura del salto affidatevi a professionisti del settore: ce ne guadagnerete sicuramente in identità e forza aziendale.